Andiamo al parco!


15.6.12



A Marta, mia figlia, non le piace andare al parco.  La cosa fino a poco fa mi sconvolgeva e mi riempiva di sconforto pensare ad una bambina così pigra che neanche al parco voleva andare.  "Ma non mi piace" era la sua unica, semplice e contundente risposta.  Pensavo di aver sbagliato qualcosa, immaginavo le motivazioni psicologiche più complicate:  è un modo di chiamare l'attenzione, vuole imporre il suo "io" opponendosi alle mie proposte, ecc, ecc...(non è possibile che a un bambino non gli piaccia andare al parco).  Dopo aver letto "La Città dei Bambini" di Francesco Tonucci, ho capito, forse, il perché.   Ed effettivamente, come mi capita molte volte di constatare, Marta ha ragione.  

Una delle tante considerazioni che fa Tonucci nel suo libro riguarda proprio i parchi gioco, uguali fondamentalmente in tutto il mondo (almeno occidentale):  spazi rigorosamente piani, spesso recintati e con delle attrezzature per giochi tipo scivoli e altalene.   Spazi a volte situati anche lontani dalla propria casa, che propongono attività banali e ripetitive come scivolare o dondolare e delle quali il bambino subito si stanca e cerca di inventarsi altri usi che possono diventare anche pericolosi. 

Vedendo le immagini di questo waterplayground ho pensato alle parole di Tonucci come alternativa per un area gioco per bambini che tiene conto di una delle attività più divertenti in assoluto per loro, della quale potrebbero non stancarsi mai:  giocare con l'acqua. 

 L'area “Deutsches Eck” dedicata ai bambini e realizzata in occasione della mostra Bundesgartenschau BUGA 2011, a Coblenza, Germania, utilizza una varietà di elementi per campi da gioco realizzati con la tecno-superficie  DuPont™ Corian®: il progetto è stato sviluppato dallo studio di architettura Atelier Dreiseitl; foto BUGA Koblenz GmbH/Guth, tutti i diritti riservati.  Il parco è suddiviso in differenti aree tematiche che permettono ai bambini, agli adolescenti e a tutti i visitatori di sperimentare l'acqua nelle sue differenti varianti.



Un altro esempio meno articolato, ma di uguale efficacia, è questa semplice piazza che ho trovato a Londra, della quale non conosco il progettista. Mi piace la poetica minimale e il fatto che non ci siano limiti tra il pavimento e le zone bagnate, rendendo l'acqua un elemento quotidiano, accessibile, invitante, riprendendo il tema della pozzanghera (d'altronde elemento omnipresente a Londra) tanto amata dai bambini e rendendola vitale.
Sono sicura che Marta non vorrebbe andare via da nessuno di questi due posti. 

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