verso un ambiente educativo. 1/3


27.3.13



Spesso si sente parlare di creare ambienti "a misura di bambino".  Progettarli è un compito che comporta una grande responsabilità e, come in tutto, può avere moltissime sfumature. Quando si tratta di adattare un ambiente (in questo caso parlo del ambiente domestico, della casa) alle esigenze di un bambino nelle sue diverse fasi di crescita bisogna capire quale è il "progetto educativo" che ci sta dietro. In base a quello ogni singola scelta assume un particolare peso, ha un determinato obbiettivo, comporta in sè una forma di concepire il bambino e e di porsi davanti a lui.

Non sempre i genitori hanno chiaro il loro "progetto educativo", è invece spesso difficile mettere a fuoco i bisogni dei bambini e capire in che modo possiamo aiutarli a crescere nel miglior modo possibile.

Oggi, dunque, vi offro alcuni spunti su chi di progetto educativo ha fatto la ricerca di una vita, ha stravolto i cannoni tradizionali con i quali si concepiva l'ambiente educativo dei bambini e gli ha dato una risposta precisa, assai precisa, anzi un vero e proprio "metodo":  Maria Montessori.


Non intendo fare una sintesi del metodo che probabilmente molti di voi conoscete.  Vorrei invece indagare su uno degli aspetti fondamentali di esso sul quale la Montessori è stata davvero rivoluzionaria:  l'organizzazione dell'ambiente.  E anche se stiamo parlando del ambiente scuola esso in realtà è concepito come un "ambiente casa", come una "casa dei bambini" più che una scuola.

L'aspetto che contraddistingue la Montessori da altre scuole pedagogiche è proprio il fatto che l'ambiente stesso e il materiale sono i veicoli educatori del bambino e non l'insegnante.  Quest'ultimo ha un ruolo fondamentale comunque ma funge da mediatore, da presentatore del ambiente e del materiale e lo deve fare nella maniera più neutrale e perfetta possibile. Ma è il bambino in prima persona l'artefice del suo processo di sviluppo e di conoscenza e il ruolo della scuola è quello di veicolarlo e di permettergli di realizzarlo liberamente.

Dalla mia breve ricerca (grazie anche alla preziosa collaborazione di Paola Trabalzini dell'Opera Nazionale Montessori) oggi mi piacerebbe partire dalle parole stesse della Montessori nelle sue Lezioni di Metodo sul significato e il valore psichico dell'ambiente organizzato .  Dunque una piccola sintesi sulle idee fondamentali che sono alla base dell'organizzazione del ambiente.  (Lezioni di Metodo:  L'organizzazione dell'ambiente-scuola e la sua funzione psichica - 2; Vita dell'Infanzia, marzo 1996 - Anno XLV - N.3).  Seguirò poi con altri due post dedicati alle caratteristiche dell'ambiente e al ruolo dell'insegnante in esso. 

Cominciamo dalle idee fondamentali, che come in tutto sono semplici e sono poche.  Per Maria Montessori due sono di particolare importanza:   L'ordine e l'utilità.  Ogni cosa deve avere un posto e la conoscenza di questo è un bene comune per tutti.  Così  le cose non vengono trasmesse di mano in mano ma prese e rimesse nel loro unico posto che sarà a portata di tutti.  Insieme a questa idea l'utilità gioca un ruolo fondamentale:  "nulla porta più disordine che gli oggetti non utilizzati".  Dunque non ci dev'essere niente di superfluo, tutto deve funzionare e tutto deve avere una ragion d'essere.  Ciò che non serve a nulla si può paragonare ad un peso che impedisce l'agilità e quindi conviene levarlo.

L'ordine poi ha un'importanza primordiale per la Montessori da un punto di vista dello sviluppo mentale del bambino.  Lei ritiene che gli oggetti che si vedono sempre nello stesso luogo aiutano il bambino  ad organizzare la sua memoria, che  l'ordine gli da la possibilità di ricordare e di orientarsi.  Ma in realtà va molto oltre.  L'ordine non è solo  un bisogno per la classe, per la condivisione delle cose nel rispetto delle regole comuni, ma (ed è questa una delle sue idee più rivoluzionarie) il bambino ha la necessità profonda dell'ordine. Viene visto come un'essere spesso profondamente incompresso, con un'anima molto sensibile e quindi soggetto a diversi conflitti interni.  Da qui la necessità che l'adulto sia in grado d'interpretare ed asecondare i bisogni psichici del bambino. 
 
Da questa necessità profonda dell'ordine nasce il  richiamo della "voce delle cose", un concetto abbastanza ampio che si riferisce al bisogno di mantenere uno stato di ordine e di bellezza, ma anche al richiamo delle cose alle quali il bambino si sente istintivamente attratto per natura, che lo portano a preferire un'attività piuttosto che un'altra.  Da qui la libertà e l'autonomia sono i motori dell'educazione per Montessori perchè permettono al bambino di sentire quella "voce delle cose" che rappresenta la bellezza e di seguirla.

Il ruolo di quest'ultima per la Montessori è molto interessante.  Lei non intende la bellezza estetica come un potere educativo fine a se stesso. Non che i bambini crescendo in un luogo "bello" sviluppano un gusto più raffinato.  Questo, in sè, potrebbe non avere alcun valore.  Per lei  la bellezza è uno strumento e non un oggetto.  E' importante perchè è attraente, perchè suscita interesse nel bambino, richiama la sua attenzione ed è quasi uno eccitante all'azione.  Come un fiore che con i suoi colori richiama l'insetto che deve prendere il suo nettare, così la bellezza delle cose richiama l'interesse del bambino che deve seguire una determinata azione per il suo sviluppo psichico.

Infine la semplicità e la fragilità giocano un'altro ruolo fondamentale. "L'ordine è la semplicità". Gli oggetti semplici sono un adattamento alla mentalità del piccolo bambino e quindi la semplicità gli consente di accedere alle cose in forma immediata. E la delicatezza, la fragilità delle cose sono in sè una condizione educativa perchè il bambino è tenuto ad eseguire movimenti controllati per maneggiare gli oggetti, altrimenti li rompe o li danneggia. Il bambino così impara dalla propria esperienza dove l'errore ha un potente valore correttivo, "autocorrettivo" per utilizzare il termine montessoriano.
 
Queste le idee che stanno alla base della costruzione del suo ambiente educativo. Per studiarlo nel dettaglio ci vediamo nel prossimo capitolo!. Stay tunned!






10 commenti:

  1. molto interessante e ben scritto. Ho già voglia di riorganizzare tutto a casa! :)

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  2. Grazie!. Bisognerebbe veramente cambiare molte cose nelle nostre case... ma anche con piccole accortezze si può fare molto... Un caro saluto. Adriana.

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  3. Bel post, mi piace, posso invitarti da me quando "riapro"? Cari saluti!

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  4. bellissimo post. condivido molto quello che descrivi del metodo montessori, e pur non conoscendolo così bene, quando ho dovuto organizzare la stanza dei bambini e quindi pensare a come disporre ogni cosa, ho riflettuto molto sull'ordine e l'utilità, l'accessibilità e il senso di autonomia....
    aspetto gli altri post!
    un abbraccio

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    1. Grazie!, beh... Felicita (ti chiamerò così, che dici?) da brava architetto hai interiorizzato il senso dell'ordine, utilità, accessibilità... quello dell'autonomia invece è una speciale sensibilità da mamma ;). un abbraccio e grazie del commento... a breve completo la trilogia...

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    2. felicità mi fa un pò ridere....! puoi chiamarmi serena!

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    3. decisamente meglio!, grazie Serena.

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  5. grazie: credo che ordinerò un pò i pensieri prima di entrare nella stanza dei miei piccoletti. Mi sa che loro hanno già, a modo loro, una propria geografia dello spazio e io, spesso per pigrizia o per fretta, l'ho rotta. Questo post fa pensare tanto...ra vedo se ci sono gli altri due
    ciao

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