sul tempo


19.7.13



Nel mese di luglio noi, come ogni anno, siamo al mare.  I nonni hanno una casa in Abruzzo, in una piccola località abbastanza tranquilla e non affollatissima d’estate, e noi approfittiamo questo spazio per goderci un pezzettino dell’Adriatico che oramai ci appartiene.  Venire qui significa ritrovare un tempo per stare insieme senza appuntamenti, senza scadenze, senza ritardi.
Per quest’estate ho comprato ai piccoletti un paio di “ crocs”, o meglio, di simil-crocs.  L’anno scorso avevano indossato ai piedi delle scarpette di plastica che ho tentato di riprovare anche questa volta, due numeri più grandi, ma l’acquisto è stato infruttuoso.  Non riuscivano a camminare, gli tagliavano i piedi sopra il tallone e quindi abbiamo deciso di fare una scelta diversa.  Sono stata contenta del cambiamento perché oltre ad essere più comode per loro hanno anche il vantaggio che le possono mettere e togliere da soli. 
La scoperta l’ha fatta mio figlio Gerardo quasi subito dopo averle indossate.  Ma in un modo diverso: non sedendosi per terra, come di solito fa per realizzare quest’operazione, ma in piedi, cioè, come un adulto. Una volta tolte per rimetterle posa la ciabatta a terra ben dritta davanti a lui, si rialza senza toglierle lo sguardo e prova, in equilibrio su un piede, ad infilare l’altro dentro la scarpetta.  Nei diversi tentativi ovviamente questa si gira, si capovolge, si sposta, al punto che lui si vede forzato a inchinarsi di nuovo per rimetterla in posizione e ricominciare da capo. Non accetta che gliela tenga dritta mentre lui infila il piede o tenersi con la mano a me per non perdere l’equilibrio, deve fare questa cosa complicatissima tutta da solo, senza aiuto e senza appoggio.  Una volta raggiunta la ciabatta per un piede si ricomincia con l’altro.  Il tutto dura forse qualche minuto, a me sembra una vita.


 



Mentre lo osservo senza intervenire penso al tempo.  Penso a quanto un’azione così banale, che noi facciamo decine di volte al giorno in maniera automatica, per un bambino piccolo è un atto molto complesso che richiede grande concentrazione e un controllo del proprio corpo che, per lui, è ancora tutto da acquisire.  Penso a quanto questo esercizio possa essere di aiuto per riuscire a sviluppare tutta una serie di funzioni psicomotorie, di coordinazione, equilibrio, controllo di un oggetto con il piede, ecc,  per non parlare di una certa progettualità nell’azione che non mi sembra scontata:  mettere prima la scarpa a terra in una certa posizione, alzarsi e trovare l’equilibrio, infilare la punta del piede dentro frontalmente e finalmente abbassare il tallone.  E penso a quanto questa possibilità gli venga la maggior parte delle volte negata perché non possiamo “perdere” tanto tempo. 

Il tempo è forse la dimensione che maggiormente cambia con la maternità.  Abituati ad andare di corsa,  a fare tutto nel giro di pochi minuti, a decidere come utilizzare il nostro tempo, quando ci portiamo a casa un bambino in braccio il tempo si ferma per non ritornare più a girare nello stesso modo.  Da subito i nostri orari si devono abituare a quelli loro:  poppate, sonno, bagnetto,  pappe, merende, pisolino.  Ma non si tratta solo di modificare le nostre routine per entrare in una dinamica di orari diversa.  E’ la percezione del tempo che cambia perché esso non è più nostro ma dei bambini, e i bambini, si sa, non sanno che cos’è il tempo. 

Se provo a riportarmi  indietro nel primo anno di vita di mia figlia Marta mi vengono alla memoria certe giornate  da sole a casa e ricordo nitidamente quella sensazione di un tempo che non passava mai, certi pomeriggi lunghissimi in cui mi vedo seduta per terra con lei a costruire infinite torri che poi venivano subito demolite, ad arrotolare una palla su e giù per tutta la stanza, a strappare in pezzi minuscoli i fogli di un vecchio giornale.  E neanche così riuscivo ad ammazzare il tempo.  Oggi li ricordo con sollievo ma anche con grande amore, mi è rimasta dentro quella sospensione, quel piccolo universo nel quale esistevamo solo io e lei. 

Ai gemelli non ho potuto riservare la stessa esclusiva dedizione ma nel possibile cerco di ritagliare per ciascuno un po’ di tempo prezioso, di assecondare i loro ritmi, diversi per tutti e tre, e di seguirli.  Credo che se riesco, almeno a tratti, a stare al passo loro, gli offrirò la mia accettazione e rispetto dei loro tempi, la possibilità di sviluppare serenamente i propri impulsi vitali, la propria autonomia; gli darò la possibilità di crescere.

Quando Gerardo  finisce la sua piccola impresa non mi guarda neanche.  Non si aspetta complimenti, forse sa di avermi un po’ scocciata, o forse ha fatto tutto questo lavoro solo per se stesso.  Guarda avanti con sguardo soddisfatto e si affretta a seguire il passo degli altri.

Sono quasi le otto.  Scrivo da sola nel soggiorno di casa in una mattina fresca di un luglio insolito.  Ancora i piccoli non si sono alzati ed io mi godo questa breve pace, questo silenzio che cercherò in vano per il resto della giornata.   E passato un anno e siamo di nuovo qui.  Questa casa mantiene la sua volontà di testimoniare il passo del tempo, e quando arriviamo sembra che un anno non è poi così tanto lungo, che dal gattonare al camminare a togliere i pannolini i salti sono brevi e sfuggenti.  Non è mai uguale tornare. I bimbi sono un po’ più grandi, noi un po’ più liberi, i nonni un po’ più stanchi.  Anche quest’estate continueremo a costruire momenti che diventeranno preziosi ricordi, attimi sfuggenti che non torneranno mai più.

Auguro a tutti voi una vacanza serena, al passo dei più lenti, che sanno vivere ogni istante meglio di nessuno.

12 commenti:

  1. come sempre le tue parole esprimono tenerezza e accortezza verso il mondo dei più piccoli. Auguro buone vacanze a te e alla tua famiglia, ciao!

    PS: le croc sono comodissime, le ho "rubate" in spiaggia al cuginetto di una mia amica qualche anno fa e non me le sarei più tolte... :-D

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    1. Grazie!. Anche a te buone vacanze in uk. o altrove!. ps. io le crocs le ho messo un giorno ai piedi e non me le sono più tolte!!! :)

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  2. mi hai fatto commuovere! i tuoi post sono bellissimi...e offrono sempre uno spunto di riflessione intimo...
    buone vacanze anche a te e alla tua famiglia!
    Katia

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  3. Ciao Adriana! E' un vero piacere leggere nuovamente un tuo post! Già... anche mia figlia ha iniziato ad infilare e allacciare sandali e scarpe da sola....anche a me sembra un eternità...soprattutto le prime volte...e quando c'è una prima volta, del tutto inaspettata, perchè arriva da te con i sandali ai piedi "giusti" e ben allacciati proprio al 2° buco, sai già che d'ora in poi sarà difficile mettergliele te per "non perdere tempo" .... ma poi nello stesso istante ti rendi conto che è un altro passo verso la loro indipendenza e allora ben venga il "tempo perso" (quello che pensiamo noi), ad aspettare il loro successo in un altro traguardo raggiunto con pazienza e a volte arrabbiarsi pure con la scarpa perchè non riesce l'operazione al primo colpo! Un abbraccio, buon proseguimento Cristina.
    PS: ti ricordi l'anno scorso...di questi tempi circa...eravamo alle prese con il rosso e il blu di kid's modulor!

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  4. Ciao Cristina!, il piacere è per me che sei passata da queste parti!. Beh ... immagino lo ben allacciati dei sandaletti di tua figlia!. anche a me. mi fa troppo ridere quando si arrabbiano con le scarpe ... come se fosse colpa loro!... Gerardo ogni tanto strilla: ma perché non vuole?!. Ti mando un caro saluto a te ed Emmanuela. buone vacanze!. ps. certo che mi ricordo ... fanno ormai parte dei ricordi delle nostre estate!. un forte abbraccio. adriana

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  5. Vedi? Pensavo di averti commentata e invece ti avevo solo letta tramite un programma per cellulare. Hai ragione riguardo alla scarpa, ma non è facile nemmeno per noi. Intendo dire che ci sono momenti magici in cui sei in perfetta sintonia, e mille altri in cui ti perdi in altre cose della vita: problemi, stanchezza, altri figli... e non ti accorgi dell'importanza delle piccole cose. Però questo forse rende ancora più speciali i momenti in cui ci rendiamo conto di cosa passa per le loro testoline?
    Buone vacanze!

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    1. Eh hai ragione e come!. non sempre si riesce ad avere la stessa pazienza, la stessa disponibilita. Ma il più delle volte ci proviamo, mi sembra un buon punto!. E poi ci sono ogni tanto i momenti "magici", come li chiami tu, quelle rivelazioni che ci avvicinano ai nostri piccoli e ci fanno comprendergli meglio. Ma come penso un po' per tutto: se non fosse difficile non sarebbe nemmeno interessante!. un abbraccio. ps. belle le tue buste riciclate!.... comincio sempre dì più a non buttare niente!

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    2. Ciao Adriana,
      finalmente trovoo anche io un pò di tempo per leggere il tuo blog. Grazie per la dolcezza con cui hai parlato di questo argomento. per qualche strana ragione non c'è al mondo nulla di più tenero e commovente per me delle scarpe. Le scarpe riescono sempre a farmi commuovere: una mamma che si china ad allacciare una scarpa, le scarpe tristi e sole lungo le strade di provincia (come ci saranno finite lì?), le scare diventate piccole da riporre nell'armadio, le scarpe consumate dal tempo ma che non sappiamo gettare via...Forse proprio la scarpa in sè rappresenta per me il tempo che passa. Ti auguro buone vacanze in compagnia dei tuoi bambini e che un tempo buono e benevolo (non solo meteorologico) accompagni i tuoi giorni al mare.
      Alessia
      Ps: in questi giorni troverai la mia risposta al tuo commento sullo scivolo giallo. Un bacio.

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    3. Ciao Alessia, che grande piacere se riesci a venire a trovarmi ogni tanto. In effetti le scarpe hanno sempre qualcosa di speciale, una specie di vita propria. Io poi ne ho poche, ma anche se avessi tante uso sempre le stesse per anni e anni e sono affezionatissima ai miei modelli preferiti, che ricompro senza grandi variazioni. Un po' monotematica, chi sa, ma non riesco ad abbandonarle.
      Ho letto la tua bellissima risposta, dovrò trovare anch'io un po' di tempo per risponderti. Una cosa, però, è certa: d'ora in poi mi avvicinerò agli scivoli in un'altro modo, piena di suggestioni, siano essi gialli o di qualsiasi altro colore!. Un abbraccio e buone vacanze anche a te!.

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  6. ho letto questo post molti giorni fa ma non trovavo il tempo per fermarmici, sono presa da parecchie cose tra cui la partenza imminente e il caldo spossante!
    è tenerissimo osservare i progressi dei bambini, guardarli mentre tentano caparbiamente di riuscire nella loro seppur piccola impresa. è tenera la loro concentrazione e ammirevole la determinazione con cui approcciano a tutto ciò che non sanno fare e che vogliono imparare. in questi giorni mio figlio pietro, il più piccolo, ha imparato ad andare in bici e ogni volta per salirci su fa uno sforzo incredibile, ma non vuole aiuto. e ha ragione, perchè poi ci riesce da solo.
    ti abbraccio, e buona estate!

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  7. Ciao Serena, Chi sa perchè ma lo sapevo che lo avevi letto anche se non avevi lasciato commenti. Sembra molto entusiasmante la tua partenza, ti auguro allora buon viaggio e buone vacanze per tutti voi!. Un abbraccio.

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