Le mani (guest post di mamma logopedista)


3.3.14

Continua la bella e sempre più proficua collaborazione con Eleonora La Monaca, creatrice del blog mammalogopedista.  Oggi, in previsione del tema che tratterò mercoledì  nella rubrica "Una casa Kid's friendly": La cameretta. Parte II. Vestirsi, ci propone il tema della manualità, aspetto di grande importanza nello sviluppo psicomotorio del bambino. 

Vorrei approfittare anche per estendervi un invito ad una iniziativa che ha organizzato Eleonora.  In aprile terrà a Milano il primo corso per genitori tutto dedicato alla stimolazione del linguaggio e alla prevenzione nei bambini piccoli di disturbi associati (deglutizioni, frenuli corti, adenoidi ....) Per maggiori informazioni potete vedere qui, qui e qui

A lei la parola.


Le mani.

 

Forse non ho scritto abbastanza sulle mani; ho parlato spesso della manualità fine nel bambino e di come giocare sia uno stimolo fondamentale per sviluppare anche questa abilità, speriamo che i nostri bimbi “generazione digitale” non si limitino ai gesti fatti con l’indice per far scorrere gli touch screen o il bat-bat per attivare l’applicazione o clikkare un tasto.


La manualità fine percorre uno sviluppo durante la crescita molto importante, fino a consentire al bambino di acquisire disegno e grafia (ormai quasi mai calli!).
Oggi vorrei puntare l’attenzione sulle mani dei bambini; i bambini hanno spesso una naturale inclinazione a legare corde, cordini, laccetti che trovano in giro o che fanno parte dei loro giochi, sarà capitato a tutti di trovarsi una scarpa legata alla gamba del tavolo o una cordicella di qualche gioco appassionatamente ancorata alle sedia; a me personalmente capita tutti giorni con la mia piccola Camilla, da sempre numero uno in questo.

 
Allacciare, annodare ed infilare sono da sempre sue passioni e spesso i miei esperimenti “fai da te” vengono reinterpretati e liberamente rivisitati da lei: per esempio si è appropriata di alcuni salsicciotti che sto realizzando per creare dei contenitori e li ha legati in un fantasioso albero di natale (almeno così dice lei).
Trovo che la manualità vada assolutamente coltivata.  Non tutti bambini amano manipolare e spesso con i bimbi che seguo in terapia noto quanto sia diffuso un impaccio della mano: sapersi organizzare nell’uso delle mani ha ricadute sugli aspetti psicomotori del bambino. Un bambino che riesce a costruire una torre, avrà certamente utilizzato le mani e la coordinazione oculo-manuale, ma nel contempo avrà anche usato capacità cognitive per impilare i pezzi in modo da mantenerli in equilibrio e posizionarli in modo da fare torri sempre più alte.
Il mondo di oggi spesso facilita noi genitori nel quotidiano, ne è un esempio l’uso sempre più diffuso di scarpe con lo strap … ma di contro toglie esperienza ai nostri bimbi che sempre meno sanno allacciarsi le scarpe, tanto per dirne una.
Non mi stancherò mai di dire che il quotidiano offre già tutto il necessario per la stimolazione e la crescita dei nostri bambini: aprire una porta girando la maniglia, aprire il rubinetto, avvitare un tappo, infilare un cucchiaio nella tazza, girare le manopole dello stereo, schiacciare gli interruttori, prendere le formiche in cortile, fare ciao con la manina … insomma, non ci si pensa ma tutto è un costante allenamento per le nostre mani …
È vero però che ci sono bimbi un po’ più impacciati per i quali l’uso di alcuni giochi che stimolino specificamente i movimenti della mano e la coordinazione oculo-motoria; per fortuna ne esistono tantissimi e di belli che permettono di allenarli in questo, niente di nuovo a cui non avessero  già pensato la Montessori o più tardi uno dei grandi designer-pedagogisti Bruno Munari. Non che sia proprio necessario avere qualcosa di pre-confezionato per fare esperienza (idea chiara di Munari) tuttavia ci si trova con poco tempo e poca possibilità di sperimentare con i nostri bimbi.
Se potete, create un angolo con scatole piene di laccetti, nastri, grossi bottoni, spaghi … di certo i vostri bimbi ne ricaveranno qualcosa di unico.
Se pensate di non avere abbastanza tempo, fantasia o spazio per fare questo, allora potete trarre spunto da uno di questi giochi che si trovano in rete:
  • Fin da piccolissimi per stimolare i movimenti di mano-polso i classici giochi a scatto e a pulsanti vanno benissimo ed inoltre stimolano la causa effetto: di solito schiacciando fuoriescono i versi degli animali o si accendono luci. Noi abbiamo usato questo perché è necessario compiere movimenti diversi per fare uscire gli orsetti, non basta schiacciare, ma bisogna ruotare oppure schiacciare da un lato.
 
  • Per la tonicità della mano sono utili tutti i giochi di manipolazione, come il Didò e la plastilina.
  • Per la capacità di prensione o l’afferrare le palle di diverse misure o diverse tipologie a seconda della dimensione delle manine.
http://www.rubbabu.com/
 

Mano a mano che il bambino cresce i giochi vanno adattati  alle abilità crescenti e devono stimolare sempre più finemente.
  • Per l’opposizione indice pollice, fondamentale per moltissime attività del quotidiano, sono utili le costruzioni e i chiodini.
Poi si rende necessario passare a prassie manuali sempre più difficili ed articolate:
  • Ritagliare.
  • L’impugnatura di matite e colori andrebbe guidata in modo che la mano abbia il giusto tono e la corretta presa: per i più piccoli sono più indicati matite e pennarelli di grosso calibro. Se la padronanza del tratto non è molto buona è meglio preferire il pastello al pennarello perché crea più attrito sulla pagina e consente un controllo migliore del movimento.
Infine tutte le attività che permetteranno un domani al bambino di vestirsi da solo, abbottonarsi, chiudere le zip ed allacciare le scarpe. Guardate che belli questi:





http://orsoazzurro.it/il-mio-problema-e/359-pony-da-allacciare.html
http://orsoazzurro.it/motriticita-fine/622-mi-allaccio-le-scarpe.html
 
Tanti giochi incontrano la mia stima quando basati sul saper fare, un saper fare non solo cognitivo ed ideativo, ma proprio manuale; via libera allora a Lego, costruzioni, meccano, chiodini puzzle, torri, incastri.
Dedichiamoci alle mani dei nostri bimbi: le mani, le mani … parte estrema del nostro corpo, appendice incredibilmente abile, ispiratrici di numerosi testi di canzoni … non sarà un caso, no?!

***

“Nel mondo, io lavorerò, tanto che poi le mani mi faranno male … Ancora lavorerò un’altra volta …” (Zucchero, Come il sole all’improvviso)

“Le mani le mani
che sanno parlare
che sanno guarire
che sanno pregare
le mani legate
le mani ferite
le mani le mani pulite …” (Le mani, Eduardo De Crescenzo)

10 commenti:

  1. trascrivo anche un pezzo del bellissimo libro "questo è il buio" : con le mani si prendono le cose e si capisce se sono tenere o dure, calde o fredde, asciutte o bagnate...(...)...ma la cosa che mi piace di più delle mani sono le carezze.
    Mia figlia lo adora!
    Un bacione!

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    1. che bello!, non lo conosco "questo è il buio", mi sa che devo sbirciare in libreria!. Un bacio anche a te e alla piccola!

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  2. :) grazie per lo spazio che mi concedi sempri, Un caro saluto

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    1. che ti posso dire?, è un onore, oltre che un piacere!. Grazie a te!

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  3. Che buffo, io a mio figlio quando era piccolo ogni tanto rifilavo la scatola dei nastri per tenerlo impegnato, ma non mi ero mai resa conto di quanto fosse un buon esercizio. Lui adoroa disegnare e dipingere, e a volte mi chiedo se il fatto che la posizione della mano quando tiene la matita non sia ancora del tutto corretta (ha tre anni) sia un problema...

    ps: Adriana, un bel my handmade wishlist di primavera il 20 marzo come lo vedi?

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    1. Ciao Silvia, visto? Le mamme fanno quasi sempre un sacco di cose buone, anche se non lo sanno! Per quanto riguarda la prensione della matita, non è che sia un problema, tuttavia se gli indichi come fare sarà più semplice correggerlo ora piuttosto che tra qualche mese, quando si sarà abituato in modo stabile. Vedrai che se glielo proponi sotto forma di gioco non sarà difficile modificare il modo in cui impugna.

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    2. Ciao Silvia!, in effetti credo che non ci sia niente di più bello hce una scatola piena di nastri!,...comunque anche mia figlia grande non prende bene la matita (e ha quasi otto anni), adesso è molto più difficile modificare il modo in cui impugna... grrrrrr....ogni tanto ci provo...
      Va bene per il handmade wishlist... in queste settimane sarò impegnatissima ma ci proverò!. Grazie dell'invito!. Un abbraccio.

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  4. ciao adriana e ciao eleonora, mi sembra proprio un bell'abbinamento quello di post sulla psicomotricità e quelli sullo spazio che il bambino vive di più... vi sta venendo bene!
    e dato che ho a che fare con una professionista, non mi lascio scappare una domanda: il mio bimbo più piccolo ha tre anni, costruisce torri e gioca con i puzzle, ma ritagliare e tutte le attività che implicano una maggiore finezza della mano le esclude, credo per un fatto di concentrazione. ieri per esempio gli ho proposto il gioco del disegno pre-punzonato con i buchini di stuzzicadenti e lui non ha voluto nemmeno provare a staccarlo, che ne pensi?
    un abbraccio

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    1. Ciao Serena. Probabilmente queste attività gli richiedo un piccolo sforzo in più che in questo momento lo disturba. Un altro elemento che potrebbe essere causa di questo "rifiuto" è l'aspettativa dei genitori; forse ha capito (in modo non cosciente) che ora ci si aspetta da lui qualcosa di più evoluto e questo lo frena. Se pensi che lui possa trarne beneficio, potresti provare a "lasciare in giro per sbaglio" le forbicine e il punzone, facendo finta di non accorgerti se lui si avvicina e lasciargli utilizzare questi nuovi strumenti come più gli piace. Infatti spesso il bambino inizia nuove attività più per piacere motorio della sperimentazione che per il risultato in sè. In questa ottica, quindi, potresti fargli sforacchiare il foglio a caso, e solo successivamente proporre una finalità. Fammi sapere se funziona!

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    2. si, credo che soprattutto il confronto col fratello + grande lo disturbi. il tuo mi sembra un buon consiglio, proverò certamente! grazie

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