lo strappo


29.7.15

Questa estate sono venuti una coppia di amici con bambini a farci visita nella piccola cittadina dove abbiamo avuto il privileggio, in questo luglio di fuoco, di trascorrere quasi tutte le giornate in costume da bagno, facendo lunghi bagni nel mare. Volendo spostarci nel pomeriggio verso un'altra piccola cittadina vicina i nostri amici hanno invitato Marta ad andare in macchina con loro.  Sui sedili posteriori della nostra, allora, sarebbero andati solo i nostri gemelli.  Visto che la sorella poteva viaggiare in compagnia dei suoi amici ho chesto a Marta con dolcezza di prestare ai suoi fratelli, solo per la durata del tragito, due libri che la sera anteriore avevamo acquistato in una libreria.  Si trattava della raccolta  di fumetti "Horror" di Topolino e di una specialissima versione a colori delle straordinarie avventure di Capitan Mutanda. Avevo visto poco prima l'espressione di rabbia sul viso di Gerardo, uno dei gemelli, quando Marta gli aveva negato il permesso di sfogliare uno dei suoi libri.  Non trovando nessuna motivazione che potesse confutare la mia richiesta, la figlia grande accettò a malincuore, non senza stabilire delle condizioni ben precise per il prestito:  i libri dovevano essere restituiti intatti, senza una piega, altrimenti una tale generosità nei confronti dei fratellini non si sarebbe mai pù ripetuta.


Consegnai i libri ai gemelli piena dell'amore che aveva spinto il mio gesto e dell' assoluta fiducia nei loro confronti, anche se ho ritenuto opportuno chiedergli una maggiore attenzione del solito.

Purtroppo, però, non tutto dipende dalla nostra buona volontà.  Nonostante l'estrema cura con la quale ognuno di loro voltava ogni pagina, un veloce giro di curva aveva coinciso con l'istante in cui lo spigolo della carta si alzava teso in aria tenuto da una piccola manina causando uno strappo nelle vicinanze della legatura.

Ritirai il libro in questione rassicurando lo sfortunato sul fatto che non era stata una noncuranza a causare lo strappo, e poco dopo anche quello che aveva in mano l'altro fratello.  Non ci furono pianti ne lamenti. 

Dopo essere scesi dalle macchine mi avicinai a Marta che mi veniva incontro e le porsi i libri in mano.  I gemelli si erano avvicinati e ci guardavano.  Per un brevissimo instante ebbi la tentazione di non dire niente dell'accaduto ma feci sparire subito quel inutile pensiero per dar passo alla verità.

-Marta, purtroppo è successo un incidente.  Forse mentre papà voltava una curva, una delle pagine del libro di Topolino si è un po' strappata.
-Chi l'ha fatto?- chiese Marta con un leggero tono inquisitore.
-E' successo a Gerardo- risposi io serenamente davanti a lui - ma non è stata colpa sua.
-Mi fai vedere la pagina?- chiese Marta preoccupata.

Cominciai a sfogliare il libro più o meno nel punto in cui ricordavo si fosse strappato ma non trovavo la pagina.  Giravo i fogli davanti e indietro con delicatezza; non stava tra le pagine dell'inizio, nemmeno vicino alla fine.  Com'è che non riuscivo a vederlo?. L'attesa cominciò a diventare lunga, sapevo che nel frattempo tutti gli altri, ignari di quel che stava accadendo, ci aspettavano, ma io insistevo nella mia ricerca.  Volevo trovare quella pagina. A un certo punto fu Marta a parlare.

-Va bene, mamma, la troveremo dopo.

Disse solo questo e cominciò a camminare con gli amici... ed io capì tante cose.











2 commenti:

  1. capisco perchè l'hai scritto questo post, ci sono dei momenti che viviamo con i nostri figli, momenti semplici di vita quotidiana, in cui però accade qualcosa, qualcosa di diverso dal solito, che ci fa capire come le cose cambino, come loro crescono e quanto tutto questo ci emoziona, perchè ci fa sentire dentro la vita... un bacio

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  2. E' così... Ho scritto questo post perchè per me significò una notevole svolta nel rapporto tra i fratellini e Marta, e perchè stavo lavorando a lungo per riusicire ad arrivare a questo risultato. Non è casuale, o al meno io non lo credo. Da un lato c'è la crescita, ma dall'altro lato c'è la possibilità, sicuramente aiutata dal periodo delle vacanze, di ascoltare e di parlare ai bambini cercando di avvicinarmi al loro linguaggio semplice e conciso. La svolta è che in questo caso, come in altri anteriori, c'era un vero interesse da parte mia nel comprendere il lato dolente della situazione. Il problema, come vedi, non esiste, non esisteva fin dall'inizio, non importava troppo se la pagina davvero si era strappata. Credo che invece l'importante per Marta era il mio interesse nel tutelarla, tutelare le sue cose, nel curarla. Per i fratelli invece era sentirsi accettati, avere il mio appoggio nel rapporto con la sorella, sentire la fiducia nei loro confronti. Grazie di essere passata. Tenerti qui mi da sempre spinta. Il blog rallenta perchè per fortuna il lavoro mi tiene molto impegnata, ma ci sono tante cose sulle quale vorrei scrivere... e anche con tempi rallentati... non mollo!. Un abbraccio, Adriana.

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